INIZIA OGGI IL TUO CAMMINO..........

Non preoccuparti di dove ti porterà la strada. Concentrati invece sul primo passo. E' questa la parte più difficile, e in questo consiste la tua responsabilità. Una volta fatto quel passo, lascia che tutto vada dove deve andare, il resto verrà da sè. Non seguire la corrente: Sii tu la corrente.
Tratto da "Le quaranta porte" di Elif Shafak, ed. Superpoket Rizzoli

giovedì 12 aprile 2012

RE DEL MIO REGNO di Paolo Coelho: "Aleph" Ed. Bompiani


Non è quello che hai fatto nella tua vita passata a influenzare il presente, ma è ciò che fai nel presente che redimerà il passato e logicamente cambierà il futuro.
(Paulo Coelho)



MERAVIGLIOSO ED ILLUMINANTE,
L'ALEPH CI INVITA A RIFLETTERE SUL SIGNIFICATO DEL NOSTRO VIAGGIO PERSONALE.
E talvolta, è un proprio blocco, una insoddisfazione, il rendersi conto di essere assorbiti in una fase che non ci soddisfa, che provoca l'inizio del viaggio, o almeno un cambio di direzione.

"Il mondo non si è mai presentato diviso come ora. guerre di religione, genocidi, crisi economiche, recessione, povertà, mancanza di rispetto per il pianeta. E tutti vogliono vedere immediatamente risolti perlomeno alcuni dei problemi che affliggono l'umanità o la propria vita personale.

Ma l'orizzonte appare sempre più buio a mano a mano che avanziamo verso il futuro.
E io dovrei proseguire in una tradizione spirituale le cui radici affondano in un passato remoto, lontano da tutte le sfide del presente?

........ Dall'epoca della conoscenza con la mia guida nella tradizione, nel 1982, ho imparato e disimparato a vivere un centinaio di volte. Quando mi insegna qualcosa di nuovo, penso che forse quello è proprio il passo che manca per arrivare alla vetta della montagna, la nota che giustifica un'intera sinfonia, la lettera che riassume l'intero libro. Vivo un periodo di euforia che poi, a poco a poco, svanisce.
Anche se talune cose rimangono per sempre, la maggior parte degli esercizi, delle pratiche, degli insegnamenti finisce per scomparire in un buco nero.o almeno così sembra..

....... Immaginavo che, arrivato a cinquantanove anni, mi sarei ritrovato in prossimità del paradiso e della tranquillità assoluta, quella che mi sembra di cogliere nel sorriso dei monaci buddisti.
Al contrario, credo di essere assai lontano da quell'obiettivo. non mi sento mai davvero in pace; ogni tanto ingaggio grandi conflitti con me stesso, lotte che possono protrarsi per mesi. e gli ntervalli in cui m'immergo nella percezione di una realtà magica durano soltanto pochi secondi. Sufficienti per comprendere che quest'altro mondo esiste, e per avvertire la frustrazione di non riuscire ad assimilare tutto ciò che apprendo.

.... "Non riesco più a progredire" dico. "Penso di aver raggiunto il mio limite"
"Interessante. Io ho sempre tentato di scoprire i miei limiti, eppure finora non ci sono riuscito. Il mio universo non è particolarmente collaborativo: seguita a crescere e non mi aiuta a riconoscerlo appieno" replica la mia guida in modo provocatorio.
.... "Sono assalito da molti dubbi, E quelli più importanti riguardano la fede" affermo.
"Un'ottima cosa: è il dubbio che fa avanzare l'uomo nel suo cammino"
Come sempre, risposte ed immagini azzeccate, che tuttavia oggi non funzionano.
"Voglio spiegarti che cosa tenti" Continua lui "che tutto ciò che hai appreso non ha messo radici. Che sai penetrare nell'universo magico, ma non riesci ad abbandonarti ad esso, Che forse si tratta soltanto di una grande fantasia che l'umo ha creato per scacciare la paura della morte"
I miei interrogativi sono più profondi: riguardano la fede. Ho un'unica certezz: esiste un universo parallele, spirituale, che interferisce nel mondo in cui viviamo, A parte questo, tutto il resto - libri sacri, rivelazioni, guide, manuali, cerimonie - mi sembra assurdo, E peggio ancora, senza alcun efetto tangibile e duraturo.
......... Malgrado tutti i miei sforzi, non riesco a pensare "mi sento più vicino a Dio e a me stesso"

...... Si tratta solo di una situazione - un conflitto- passeggero? Non è più sufficiente recitare le solite preghiere, rispettare la natura come la voce di Dio e contemplare le molteplici cose belle che mi circondano? Perchè desiderare di proseguire oltre, se sono convinto di aver raggiunto il mio limite?
PERCHE' NON POSSO ESSERE COME I MIEI AMICI?

...... Se avessi davvero raggiunto il mio limite, non mi ritroverei a vivere questa sensazione di colpa e frustrazione: E invece continua. Timore e tremore. Quando l'insoddisfazione permane, dev'essere infusa direttamente da Dio per un'unica ragione: è necessario cambiare tutto, continuare lungo il cammino.

....... Quando ci troviamo ad affrontare una perdita, risulta inutile tentare di recuperre ciò che ormai si è allontanato: é meglio approfittare del grande spazio vuoto e colmarlo con un elemento nuovo. In teoria, ogni perdita avviene per il nostro bene e serve per il mostro miglioramento; in pratica è il momento in cui mettiamo in discussione l'esistenza di Dio e ci domandiamo: "me lo merito?"

........ Se da un lato le mie difficoltà, il mio auto-esilio, mi avevano fatto scoprire sfaccettature importanti di me stesso, dall'altro avevano prodotto un effetto collaterale deleterio: l solitudine era diventata un vizio: Il mio universo si era ristretto ai pochi amici che vivevano su quei monti, alle linghe risposte a lettere ed e.mail, all'illusione che "tutto il resto del tempo mi appartenesse". Insomma, vivevo un'esistenza priva dei normali problemi derivanti dalla frequentazione degli altri, scevra di ogni contatto umano. .............."

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